Alcamo, l’incendio al deposito di rifiuti. Disastro ambientale,paura in città

08,40 -L’incendio di Contrada Sasi ad Alcamo è attualmente ancora in corso di spegnimento. L ’Arpa fornirà i dati del monitoraggio sulla qualità dell’aria e su eventuali effetti dell’incendio sull’ambiente entro la giornata di domani. Il Sindaco Domenico Surdi ha emanato una nuova ordinanza, nella quale vieta l’avvicinamento al’area interessata dall’incendio per un raggio di 500 metri. E dà queste nuove indicazioni alle persone:

– evitare di stazionare all’aperto;
– tenere gli infissi di casa il più possibile chiusi;
– limitare il più possibile gli spostamenti;
– non praticare attività sportiva all’aperto;
– fare uso di adeguate misure di protezione nel caso di necessità di stazionare all’aperto;
– evitare il consumo di prodotti ortofrutticoli di produzione propria o comunque raccolti nel territorio
dopo lo svilupparsi dell’incendio e comunque se non dopo accurato lavaggio con abbondante acqua
potabile;

07,00 –   Una colonna nera lunga un chilometro. Visibile dall’autostrada, dal mare, da tutta la provincia di Trapani.  E’ stata una domenica  di paura ad Alcamo. Un incendio ad un deposito di stoccaggio di rifiuti ha creato una gigantesca nube nera, che è calata sulla città. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare tutta la notte e sono ancora sul posto per per spegnere l’incendio. Ma soprattutto i cittadini hanno vissuto l’incubo di un’intossicazione da diossina.

La cronaca di ciò che è successo la potete leggere cliccando qui. L’incendio è scoppiato nel tardo pomeriggio presso lo stabilimento privato di proprietà dell’imprenditore Salvatore D’Angelo per lo stoccaggio dei rifiuti, zona c/da Sasi – Vallone Monaco.La zona è già oggetto di grandi polemiche per la sua incuria. L’incendio sarebbe partito dalle sterpaglie vicino lo stabilimento. E in pochi minuti è stata una catastrofe. Tanto che squadre di vigili del fuoco sono venute non solo da tutta la provincia di Trapani, ma anche da Palermo.

Ad Alcamo, l’aria si è fatta da subito irrespirabile, in tanti hanno accusato malori, tanto che il Sindaco Domenico Surdi, con un’ordinanza urgente, ha chiesto a tutti i cittadini di non uscire di casa, di chiudere le imposte, e di non accendere i condizionatori. E una macchina del Comune, in un clima surreale, ha fatto il giro della città trasmettendo l’invito con un megafono. 

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E’ stata chiamata l’Arpa, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, che solo verso le due di notte ha fornito le analisi.  Tramite l’assessore comunale alla Protezione civile Fabio Butera, solo a notte fonda è stato comunicato che:  “A seguito dei rilievi strumentali effettuati dal Nucleo NBCR dei Vigili del Fuoco, congiuntamente all’ARPA, il sindaco comunica alla cittadinanza che i valori di particolato, riscontrati in diversi punti della città alle ore 22:45, sono nella norma. Dati più accurati, forniti dall’ARPA, saranno disponibili entro le prossime 48 ore”.

“Occorre un accurato e serio monitoraggio dei danni provocati dall’inquinamento dell’incendio – dice Massimo Fundarò, ex assessore ad Alcamo-. Adottando il sacrosanto principio di precauzione  sarei intervenuto prima per ordinare l’evacuazione preventiva delle zone della città interessate dalle esalazioni. Alcuni cittadini, tra cui mio cognato, hanno detto che al Bottino ed in altre zone limitrofe non si poteva respirare”.

Adesso la situazione va verso la normalità, ma va detto che la diossina non scompare, si deposita. Ed è allerta, adesso, per la sorte dei terreni agricoli.

Fonte : http://www.tp24.it

 

 

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