Bufera Ryanair, Trapani resta a terra. Cancellati tantissimi voli fino a Marzo 2018

Come abbiamo annunciato ieri su Tp24.it, l’aeroporto di Trapani e i trapanesi sono quelli che pagano il prezzo più alto della nuova cancellazione di voli predisposta dalla compagnia irlandese Ryanair fino alla prossima primavera.

Ryanair non riesce ancora a uscire dall’emergenza voli esplosa la scorsa settimana e annuncia altre cancellazioni che coinvolgeranno 400mila passeggeri fino a marzo 2018. In testa agli aeroporti con il maggiore numero di tagli è finito quello di Trapani Birgi.

Ryanair non riesce ancora a uscire dall’emergenza voli esplosa la scorsa settimana e annuncia altre cancellazioni che coinvolgeranno 400mila passeggeri fino a marzo 2018. In testa agli aeroporti con il maggiore numero di tagli è finito quello di Trapani Birgi.

La compagnia irlandese low cost, con un lunghissimo e articolato comunicato, ha annunciato le misure prese per ridare un equilibrio al proprio piano voli, messo in crisi dalle famose ferie dei piloti e dalle fuoriuscite degli equipaggi attratti dalle migliori condizioni offerte da altre compagnie. E così ha annunciato che rallenterà la crescita prevista per la stagione invernale, facendo volare 25 aerei in meno a partire da novembre e 10 in meno da aprile 2018.

Lo stop ai 25 aerei per la stagione invernale provoca la sospensione di 34 rotte, di cui 11 che riguardano aeroporti italiani. In particolare 7 rotte interessano lo scalo di Trapani (di cui 3 con città europee e 4 collegamenti nazionali con Parma, Genova, Roma e Trieste). Saltano anche le rotte tra Venezia e Amburgo e Sofia; il collegamento tra Pisa e Sofia e quello tra Palermo e Bucarest.

Ai passeggeri coinvolti vengono offerti «voli alternativi o un pieno rimborso del biglietto», ma anche «un voucher da 40 euro (80 col ritorno) che gli permetterà di prenotare un volo Ryanair fino a marzo 2018».

Sui tagli di Ryanair interviene il Movimento Cinque Stelle di Trapani:

La decisione di oggi della Ryanair di tagliare, dal prossimo Dicembre, ben sette tratte dallo scalo di Birgi, tra cui quella per Roma Fiumicino, è un danno immenso per il turismo e per tutta l’economia del nostro territorio, oltre che per le migliaia di Trapanesi che normalmente utilizzano l’aereo per lavoro o studio.

La responsabilità di questo disastro annunciato non è a Dublino, ma qui in Sicilia.

La pessima gestione dell’Airgest che da anni ha affidato il futuro dello scalo ad una compagnia low cost, la quale, nonostante i milioni del co-marketing (procedura al limite delle leggi europee) e l’ultimo bando scritto ad hoc per lei, ha deciso di abbandonare Trapani per investire invece sull’aeroporto di Palermo.

Il passaggio dalla provincia alla regione, come socio di maggioranza dell’Airgest, ha definitivamente bloccato lo sviluppo di uno scalo che ha subìto negli ultimi mesi una contrazione del 3,5% di passeggeri, con il governo Crocetta che, al pari di chi ha governato questo territorio negli ultimi anni, si è interessato solo alle nomine prive di logica e competenza (ultima quella di Daniela Virgilio nel CDA dell’Airgest) che ad un reale sviluppo dell’aeroporto.

Adesso chi ripagherà l’enorme danno ai cittadini trapanesi? E i mancati introiti che aumenteranno ancora di più i debiti del bilancio dell’Airgest saranno ancora a carico dei cittadini Siciliani?

E se e con chi ha coordinato la Ryanair la cancellazione dell’intera programmazione invernale con così poco preavviso? E chi le chiederà i danni di tutto questo?

Il prossimo 5 novembre i Siciliani avranno finalmente l’opportunità di mandare a casa questa classe politica incapace e collusa e poter ricostruire, tutti insieme, una Sicilia a 5 stelle.

 

La questione  è stata affrontata, ieri pomeriggio, in commissione Trasporti e Lavori Pubblici di Palazzo Madama, di cui è componente la senatrice Pamela Orrù, e il gruppo del PD ha richiesto di sentire in audizione l’Enac, l’Autorità di Regolazione dei Trasporti e il ministro Graziano Delrio.
La componente della Direzione nazionale del Partito Democratico, lo scorso 20 settembre, aveva sottoscritto e presentato, insieme ai colleghi della VIII Commissione, un’interrogazione urgente al ministro dei Trasporti sul taglio dei voli Ryanair su diversi scali europei ed italiani, tra cui quello di Trapani, già prenotati da centinaia di migliaia di passeggeri.
In quell’occasione si è chiesto, tra le altre cose, al Ministero quali misure intenda adottare – oltre a quelle per garantire ai passeggeri il rimborso dei biglietti e il risarcimento dei danni subiti – per far sì che “vengano quantificati e risarciti alle società di gestione degli aeroporti o alle Regioni e agli Enti locali, gli oneri derivanti dalla mancata piena attuazione dei contratti”.
Nella interrogazione si interpella il Ministero anche a proposito della possibilità di “introdurre misure stringenti affinché i bandi per l’assegnazione di risorse pubbliche, o messe a disposizione da società partecipate dal pubblico, finalizzate ad insediare rotte negli scali aeroportuali con la concessione di contributi alle compagnie, prevedano puntuali meccanismi risarcitori, oltre che nei confronti dell’utenza anche verso i soggetti erogatori della contribuzione”.
“Ciò che sta accadendo all’aeroporto di Trapani è molto grave – sottolinea la senatrice Orrù – non solo dal punto di vista dei collegamenti e dello sviluppo economico legato ai flussi turistici ma anche perché lo scalo dà lavoro a circa mille persone tra servizi diretti e indiretti. Non possiamo permettere che si facciano passi indietro sul futuro del nostro territorio”.

Fonte: http://www.tp24.it

 

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