Valderice, il Sindaco Spezia, i cani

Mino Spezia, attuale sindaco di Valderice, è pronto per il secondo mandato. La cittadina è chiamata al voto, insieme ad altre dodici realtà della provincia di Trapani. Pochi giorni fa le forze dell’ordine dell’ASL Veterinaria, hanno posto sotto sequestro il canile sanitario del Comune, per sovraffollamento. La struttura aveva già subito un precedente sequestro amministrativo nel 2013.

Spezia tiene a sottolineare che, in seguito al sequestro, è stato nominato custode giudiziario di 13 cani, che non possono essere trasferiti in alternative strutture per mancanza di posto.

Il sindaco dice di avere accettato l’incarico per due motivi: “Intanto, perché gli stessi Carabinieri hanno rilevato le medesime difficoltà che abbiamo riscontrato noi, nel tempo, nel riallocare gli animali vaganti sul territorio in strutture idonee (quasi tutte già sature) o presso privati o associazioni. Mi sarei aspettato, in questo senso, che le solerti associazioni a tutela degli animali che operano nel nostro territorio, a cui la legge concede peraltro priorità, si fossero già fatte avanti per evitare che gli animali fossero destinati ad essere trasferiti nei canili. Ciò, ad oggi, non è accaduto. Ma le stesse associazioni hanno ancora un po’ di tempo per farsi carico di quest’onere. Noi, che siamo davvero interessati al bene degli animali, saremo lieti di ricevere le loro istanze e di collaborare con loro, facendo sì che possano riceverli immediatamente in affidamento. In secondo luogo, ho accettato di essere nominato custode dei 13 cani perché sia ancora più chiaro, se mai ve ne fosse bisogno, che l’impegno di questa Amministrazione a tutela degli animali è notorio e testimoniato dai fatti, non dalle parole”.

Spezia fa una leggera confusione: essere animalisti e fare parte di una associazione non significa che si abbiano fondi economici indefiniti, tali da poter fronteggiare tutti gli abbandoni e le mancate sterilizzazioni ( che hanno un costo non indifferente).
Gli animalisti non sono dei super eroi. Sono delle persone normali, con una grande sensibilità verso gli ultimi e gli indifesi, che in questo caso si chiamano cani. E ancora, essere animalisti non implica possedere castelli o tenute talmente grandi da poter ospitare tanti più cani possibili, soprattutto non implica sostituirsi alle istituzioni, spesso inadempienti e incuranti, di fronte al fenomeno del randagismo.

Non c’è molto da lodarsi quando si parla di 50 sterilizzazioni annue, troppo poche di fronte ad un fenomeno che vede abbandoni di cuccioli in ogni dove, cuccioli che a loro volta si riproducono.

Perchè il sindaco Spezia ha aspettato la, quasi, fine del suo mandato per emanare una delibera con la quale effettuare uno sgravio sulla Tari ai cittadini che adottano un cane del canile? Fa bene, il sindaco, a ricordare  che “dare una casa ed una famiglia a questi animali sia la forma di rispetto maggiore che esista”. Ma se non c’è l’esempio massimo, dato dall’Amministrazione, non si possono chiedere i miracoli alle associazioni, che tanto già fanno con i pochissimi fondi che riescono a racimolare attraverso anche le donazioni spontanee.

Bisogna poi ricordare, che i sindaci sono i proprietari di tutti i cani vaganti che si trovano sul territorio, dunque una sana politica che guardi effettivamente ai cani come esseri viventi, bisognosi di cure e di famiglia, non sarebbe male. Una sensibilizzazione che parta dalle scuole e che sinergicamente lavori con il mondo dell’associazionismo.

Il caso Osvaldo, piccolo meticcio preso a bastonate da un ignobile, che ha pagato con la morte l’essere senza casa, è stato supportato dalle associazioni e non dall’Amministrazione che si è ricordata di Osvaldo solo il 4 febbraio, nel corso della fiaccolata.

Inoltre si ricordi, semmai ce ne fosse bisogno, che l’appellativo di animalista si guadagna sul campo non per grazia ricevuta.

Fonte: https://www.tp24.it

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